Armento
Armento fin dall’antichità fu luogo di notevole importanza. Il moderno abitato sorge sul luogo dell’antica Galasa, città dei tempi di Troia, di cui scarsissime sono le notizie. Più consistente è la documentazione del periodo magnogreco, Armento sarà influenzata indirettamente dalle vicine colonie greche, notevoli sono i reperti oggi custoditi nei più grandi musei d’Europa, Monaco di Baviera, Napoli, Londra, Potenza e Policoro.
A testimonianza dell’importanza di Armento durante la colonizzazione greca, sono i ritrovamenti di alcuni vasi di ceramica del VII-IV sec. a.C., e altri oggetti in bronzo, in rame, in oro e argento, scoperti in località Serra Lustrante, in particolare si fa riferimento alla corona aurea detta di Critonio, conservata al museo di Monaco di Baviera. Del periodo romano è il presunto Palazzo del console Terenzio Lucano, reduce da Cartagine, venne a risiedere nella località Casale e le sue rovine sono tuttora visibili.
Armento ha ospitato anche i due asceti San Luca e San Vitale, testimonianze del loro passaggio sono la cappella dedicata a San Vitale del 1040 in cui sono conservati affreschi raffiguranti episodi della vita del santo e la chiesa di San Luca che conserva i resti di un antico monastero. Divenne con Montemurro feudo della sede episcopale di Tricarico. Nell'Ottocento seguì le vicende dei moti carbonari prima, e dell'insurrezione lucana poi, passando al Regno d'Italia.